La postura è la posizione che il nostro corpo occupa nello spazio grazie al tono e al pretensionamento dei muscoli statici. Essa dipende da diversi fattori come il patrimonio genetico, la psicologia della persona e dalle afferenze esterne e di adattamento all’ambiente avvenute nel corso della nostra vita. A questo punto viene spontaneo chiedersi: esiste una postura ideale? O ancora qual’è la postura corretta? E più precisamente esistono persone che hanno una schiena perfetta? Le alterazioni delle curve fisiologiche della colonna sono solo frutto di retrazioni? Su tali temi ci si dibatte da anni, e le teorie della Rieducazione Posturale, insegnate ed utilizzate ancora ad oggi, sono una delle tante risposte alle domande che hai letto prima. Tra i motivi di questo dibattito si collocano ai primi posti sicuramente la validità scientifica e la differente risposta al trattamento da parte dei pazienti. Nel corso degli anni i metodi si Rieducazione e Ginnastica Posturale si sono evoluti, aggiornati ed adattati alle nuove scoperte scientifiche e integrati con altri approcci. Ad oggi abbiamo una grande varietà di Metodi differenti che con tecniche ed accessori diversi mirano tutti allo stesso fine: il raggiungimento di una postura che possa far star bene il paziente, e permettergli di avere una buona qualità di movimento. È un’attività adatta a tutti coloro che vogliono prendersi cura del proprio corpo, ritrovare la mobilità e che desiderano correggere le proprie cattive posture. Il principio è semplice: mantenere una buona postura, la giusta posizione della schiena e la stabilizzazione del bacino. Parlare di postura è riduttivo. Quello che permette all’uomo di combattere la gravità e raggiungere una stabilità posturale è, infatti, un vero e proprio sistema posturale. Il sistema posturale è un sistema “informativo” che riceve molteplici input. Il sistema nervoso centrale regola le informazioni sensoriali provenienti da altri sistemi, al fine di produrre un’adeguata potenza motoria per mantenere una postura eretta controllata. Il sistema posturale utilizza diversi tipi di input, provenienti da due tipi di recettori:
1- Recettori esterocettivi posturali
I recettori esterorecettivi, o esterorecettori, raccolgono le informazioni che provengono dall’ambiente esterno e le inviano al sistema nervoso centrale. Gli esterorecettori sono: L’occhio. Il sistema visivo è il ricevitore primario delle informazioni sensoriali per mantenere l’equilibrio posturale. La nostra stabilità posturale aumenta con il miglioramento dell’ambiente visivo. Patologie dell’occhio quali miopia, astigmatismo presbiopia, strabismi, ecc. possono, infatti, causare problemi posturali; L’orecchio interno. Il labirinto è l’organo dell’orecchio deputato al mantenimento dell’equilibrio. Disfunzioni dell’orecchio che possono causare problemi posturali includono: vertigini, labirintiti, acufeni, ecc.; L’ATM. Alterazioni del’ATM hanno una forte correlazione con la postura; Il piede. L’esterorecettore plantare costituisce l’interfaccia costante tra il corpo e l’ambiente grazie alla pressione a livello della superficie cutanea plantare.
2- Recettori propriocettivi posturali
Per capire in cosa consistono i recettori propriocettivi posturali bisogna prima capire cos’è la propriocezione. Anche senza pensarci consapevolmente ognuno di noi sa esattamente dove si trova ogni parte del proprio corpo nello spazio. Sappiamo se le ginocchia sono dritte o piegate e con precisione di quanto. Siamo in grado di chiudere gli occhi e toccarci il naso. Queste cose possiamo farle perché il nostro senso propriocettivo ci consente di sapere dove si trova ogni parte del nostro corpo nello spazio. Anche l’equilibrio è intimamente legato alla propriocezione. Sarebbe impossibile mantenersi in equilibrio (sedersi, stare in piedi, camminare, ecc.) senza questa capacità. La propriocezione è la sensazione percepita dalla corteccia sensoriale, di dove si trova il nostro corpo nello spazio. Si riferisce, nello specifico, alla capacità del corpo di percepire il movimento all’interno delle articolazioni e la posizione articolare. I sensori che forniscono informazioni sull’angolo articolare, la lunghezza muscolare e la tensione muscolare, si chiamano propriocettori e forniscono informazioni alla corteccia sensoriale sulla posizione di un arto nello spazio in un dato momento.
Le terminazioni nervose specializzate per la propriocezione hanno origine:
nei muscoli;
nelle articolazioni;
nei legamenti;
nella fascia;
nei tendini;
nella pelle.
I cambiamenti nella postura influenzano la propriocezione e i cambiamenti nella propriocezione influenzano le posture strutturali e dinamiche. Ma In che modo i propriocettori influenzano la postura? I propriocettori inviano costantemente segnali al sistema nervoso centrale, nello specifico al cervelletto, il quale altera la tensione muscolare in tutto il corpo, causando così un cambiamento nella postura. Quando i propriocettori non funzionano bene, al cervelletto arrivano delle informazioni errate, e questo può portare a cadere, subire infortuni e assumere posture errate. Con la Ginnastica Posturale si vanno a trattare tutti i dismorfismi del sistema muscolo scheletrico, come ad esempio:
La scoliosi
L’ipercifosi
L’iperlordosi
Ginocchio valgo
Ginocchio varo
Piede piatto
Piede cavo
Ma anche condizioni dolorose come:
Dorsalgia
Lombalgia
Cervicalgia
Metatarsalgia
Fascite plantare
Lombosciatalgia
Cervicobrachialgia
Tra i soggetti più trattati con questo approccio ci sono gli adolescenti che riportano problemi di scoliosi (dismorfismi della colonna), ma c’è da dire che la ginnastica posturale è un ambito adatto a quasi tutti e controindicato a pochi. Il metodo Mézières di rieducazione posturale è stato sviluppato dalla fisioterapista francese Françoise Mezieres nel 1947. Il trattamento mira a ripristinare la mobilità globale dei muscoli e delle articolazioni in modo progressivo, riequilibrando la respirazione, allungando le catene muscolari retratte, migliorando la consapevolezza corporea, sempre con la partecipazione attiva del paziente. Oltre alla sua azione a livello terapeutico per la schiena e altre disfunzioni muscolo-scheletriche, il Metodo Mézières ha una vocazione educativa e preventiva, consentendo la riarmonizzazione della postura. Il Metodo Mézières affronta il dolore locale considerando il corpo nel suo insieme. Secondo i “mezieristi” il dolore e le deformità della schiena non sono dovuti alla debolezza muscolare ma, in molti casi, alla rigidità di tessuti come i muscoli e la fascia. Il Metodo Mézières mediante una particolare valutazione iniziale ad opera del fisioterapista consente di analizzare la morfologia corporea del paziente, i suoi dismorfismi e le catene muscolari soggette a retrazioni e che necessitano di essere trattate. A seguito di tale analisi viene pianificato il percorso terapeutico, costituito da esercizi di allungamento e di respirazione in cui, sotto la guida del fisioterapista, è fondamentale la partecipazione attiva del paziente. Le posture, che possono avvenire a terra (la così detta postura “a squadra”), in posizione seduta o in piedi, sono posizioni specifiche di allungamento associate a una particolare meccanica respiratoria che vengono mantenute per un tempo abbastanza lungo. È importante mantenere la posizione nel tempo perché in questo modo si verifica il “fluage”, ossia una condizione di allungamento che non ritorna nella posizione di retrazione iniziale. Durante il trattamento il fisioterapista potrà utilizzare delle mobilizzazioni manuali al fine di migliorare la condizione del paziente. In molti casi vengono consigliate al paziente delle posture (posizioni mantenute) e degli esercizi da eseguire a casa al fine di migliorare i risultati terapeutici ottenuti con il fisioterapista e accelerare i tempi di guarigione. Le indicazioni per il Metodo Mézières sono:
Mal di schiena cronico o acuto.
Mal di schiena, dolore al collo, sciatica, prolasso del disco, disfunzione mandibolare, ecc.;
Deviazioni e deformità ortopediche negli adulti e negli adolescenti.
Scoliosi, iperlordosi, ipercifosi, ecc.;
Lesioni muscoloscheletriche.
Tendiniti, contratture, rigidità articolare, ecc.;
Traumi;
Lesioni;
Stress;
Fibromialgia;
Sindrome del dolore cronico.
Oltre al ruolo terapeutico, il Metodo Mézières ha anche un’importante componente preventiva. In questo modo il paziente acquisisce strumenti di “autoapprendimento” che consentono di ripristinare la fisiologia delle articolazioni, dei muscoli, della respirazione e del sistema nervoso migliorando la salute a livello globale.