La cefalea di tipo tensivo, o più comunemente Cefalea Tensiva, viene erroneamente ancora definita Cefalea Muscolo-Tensiva. Questa terminologia è caduta in disuso circa 40 anni fa e denota ignoranza o furbizia commerciale da parte del professionista sanitario che la usa ancora. La Cefalea di Tipo Tensivo è un disordine neurologico funzionale. Attenzione: non è una malattia ma una cefalea specifica, cioè una condizione neurologica: La “causa” della Cefalea di Tipo Tensivo (CT in italiano) risiede nel substrato neurologico di base della persona affetta. Il sistema nervoso centrale delle persone con cefalea di tipo tensivo presenta delle caratteristiche di funzionamento molto particolari per motivi genetici, individuali nonché per l’ambiente e stile di vita quotidiano. Come per chi soffre di emicrania, anche nel caso della cefalea di tipo tensivo le persone affette hanno una soglia di tolleranza e di irritazione più bassa verso gli stimoli della vita in generale e di conseguenza hanno più difficoltà a rispondere in modo adattivo vantaggioso alle variazioni fisiologiche ed emozionali degli equilibri giornalieri (omeostasi). Le cellule nervose delle persone con CT sono per natura più attente, più recettive e iper-reattive. Nei momenti di squilibrio omeostatico possono tendere, infatti, ad interpretare in modo amplificato o esagerato gli stimoli ricevuti (anche se sono “normali” e “innocui”) e di conseguenza possono irritarsi più facilmente e più velocemente. Dopo questa irritazione iniziale possono “sensibilizzarsi”, cioè, diventare ipersensibili. In questa condizione, l’interpretazione degli stimoli successivi viene ancor più amplificata e anche distorta provocando l’attivazione di meccanismi “protettivi” che fanno precipitare l’attacco di cefalea. Il mal di testa è il sintomo, è la sirena d’allarme che suona quando la fiamma si è appena accesa o quando l’incendio (infiammazione nervosa) è ormai divampato. Non c’è una lesione o un danno in testa, ma ci sono tanti fattori che da soli o insieme possono stressare eccessivamente il sistema nervoso e favorirne l’incendio in determinati momenti di squilibrio generale. Ci sono dunque “fattori stressor” che predispongono o “preparare il terreno” su cui poi agiscono i “fattori sensibilizzanti” (“senzitizers”) e i “fattori trigger” che fanno precipitare l’attacco. I principali fattori irritativi da indagare per la cefalea di tipo tensivo sono: i disturbi psicogeni e gli stress psico-emotivi eccessivi, i disturbi del sonno o insufficiente quantità di riposo, i disordini muscolari cervicali o mandibolari che sono sempre associati, i farmaci stessi. La Cefalea di Tipo Tensivo viene normalmente decritta con sintomi bilaterali di tipo costrittivo e/o gravativo. Le espressioni più frequentemente riportate dalle persone sono: sensazione di cerchio alla testa, sensazione di morsa che stringe le tempie, pressione costante sulla testa o sulla fronte, sensazione di “casco” che fascia e comprime tutta la testa, rigidità eccessiva e dolori muscolari alle spalle e sul collo, mobilità limitata del collo, difficoltà d concentrazione e sonno disturbato, irritabilità e scarso appetito, problemi di memoria e depressione. A differenza dell’Emicrania, il dolore della Cefalea di Tipo Tensivo non è mai di tipo pulsante e la nausea o il vomito sono eventi estremamente rari che occorrono soprattutto nella forma cronica (dove anche la qualità pulsante può comparire). L’intensità è lieve o moderata e la durata di un attacco va da 30 minuti ai 7 giorni consecutivi. La frequenza può variare da una volta l’anno a più di 15 attacchi al mese o diversi giorni a settimana, per mesi o anni. La Cefalea di Tipo Tensivo è la forma più comune e diffusa di cefalea primaria. Interessa circa il 30% della popolazione mondiale e si calcola che oltre il 70% della popolazione sperimenta tale forma di cefalea ad un certo momento della propria vita. Spesso viene ancora definita Cefalea Muscolo-Tensiva. Questo è un grave errore di ignoranza, soprattutto se a dirlo sono professionisti sanitari. Le tensioni muscolari eccessive hanno infatti un ruolo molto importate come fattori provocativi e vanno trattate ma non sono la causa di tale cefalea. Questa forma di cefalea colpisce soprattutto le persone di giovane età e le donne. È molto sottovalutata o scarsamente considerata dai professionisti del settore e le persone affette tendono a far troppo da sé con i farmaci peggiorando la condizione. Spesso si attribuisce tutto solo a ragioni “psicologiche” e si prescrivono solo psicofarmaci. La causa principale di trasformazione della Cefalea di Tipo Tensivo Episodica Frequente in Cefalea di Tipo Tensivo Cronica è infatti: il fai da te e l’uso eccessivo di antinfiammatori, gli stress emotivi sottovalutati o mal gestiti, i disordini muscoloscheletrici cervicali (che si influenzano a vicenda con i disagi psico-emotivi). Prima si valutano tali condizioni con professionisti aggiornati, e prima si possono avere risultati terapeutici eccellenti e risolutivi. La WHO Organizzazione Mondiale della Salute ha classificato la cefalea di tipo tensivo come il secondo disordine più prevalente al mondo dopo le carie dentarie. La Cefalea di Tipo Tensivo è una condizione neurologica troppo spesso sottovalutata ma che attraverso una gestione multidisciplinare e un percorso terapeutico ben strutturato può risolversi in maniera completa. Occorre valutare e intervenire in modo preciso sui fattori “stressors” che irritano il sistema nervoso e favoriscono il terreno di insorgenza per gli attacchi di mal di testa. I fattori psicogeni e disordini miofasciali cervicali e mandibolari sono i principali. Molto spesso queste persone ricevono trattamenti solo da osteopati (che scrocchiano solo le articolazioni) o odontoiatri (con prescrizioni spesso inutili di bite) o fisioterapisti (che usano solo terapie passive o, peggio ancora, elettromedicali). Questa condizione va gestita su più fronti. Gli approcci singoli sono destinati al fallimento nella maggior parte nei casi e facilitano la discesa verso la cronicizzazione. Ci sono terapie farmacologiche e non-farmacologiche specifiche e valide in base al quadro clinico e alle caratteristiche psico-fisiche della persona affetta ma bisogna far riferimento a professionisti aggiornati e seguire un Percorso Terapeutico multidisciplinare come quello proposto dalla CMT. Le terapie più efficaci per la cefalea di tipo tensivo sono: farmaci o integratori nutraceutici specifici per la regolarizzazione dell’eccitabilità del sistema nervoso, terapie cognitivo-comportamentali per la gestione dei disturbi o disagi psico-emotivi presenti (psicologo), biofeedback neuromuscolare (esercizi di controllo neuromuscolare da eseguire con psicologo o fisioterapista), esercizi di rilassamento o meditazione, terapia manipolativa della colonna vertebrale (da eseguire con fisioterapista quando ci sono problemi di rigidità osteo-articolare), terapia manuale miofasciale sui muscoli irritati (fisioterapista), esercizio aerobico, esercizi di forza e resistenza con elastici o pesi, Il periodo minimo di terapia, multidisciplinare è di 12 settimane (3 mesi). È necessario analizzare in modo approfondito lo stile di vita (soprattutto impegni e responsabilità lavorative o famigliari) ed individuare ciò che va modificato. Quando la persona affetta decide di partecipare attivamente il percorso, questa forma di cefalea può essere gestita molto bene e la qualità della vita migliorata in modo eccellente (si può arrivare a 1 solo attacco di cefalea al mese o 1 attacco ogni 2-3 mesi).