Con il termine lombalgia intendiamo un dolore, non meglio specificato, nella parte bassa della schiena. Questa patologia rappresenta la principale disabilità nel mondo e si stima che, solo in Italia, ne soffra almeno la metà della popolazione una volta nella vita. Tanto per dare un’idea di questi numeri: il mal di schiena rappresenta la prima causa di assenza dal lavoro dopo l’influenza stagionale. La lombalgia rappresenta, di conseguenza, la patologia del sistema muscolo scheletrico che più frequentemente porta i pazienti a cercare l’aiuto del fisioterapista. Il dolore da lombalgia può variare da lieve a grave. Può essere di breve o di lunga durata, può avere un esordio lento o manifestarsi all’improvviso, può essere intermittente o costante. Il dolore varia da persona a persona e può rendere difficili molte attività quotidiane. La colonna lombare, o parte bassa della schiena, è una struttura straordinariamente ben progettata di ossa, articolazioni, nervi, legamenti e muscoli, interconnessi tra loro, che lavorano insieme per fornire supporto, forza e flessibilità. Tuttavia, questa struttura complessa lascia anche la zona lombare suscettibile a lesioni e dolore. Nella maggior parte dei casi la lombalgia acuta deriva da lesioni a muscoli, legamenti, articolazioni o dischi. Il corpo reagisce alle lesioni mobilitando una risposta infiammatoria. La fornitura nervosa in questa zona è significativa (i nervi presenti nella parte bassa della schiena forniscono sensazioni e alimentano i muscoli del bacino, delle gambe e dei piedi) e, sebbene l’infiammazione sia lieve, può causare un forte dolore e può risultare difficile al cervello percepire con precisione quale sia la causa del dolore. Le cause quindi possono essere innumerevoli e, di conseguenza, la sensazione di dolore in questo compartimento del corpo è un evento che si verifica con molta frequenza. Per capire come prevenire questa patologia, è bene identificare quali possano essere i principali fattori di rischio che predispongono un individuo alla lombalgia. Tra questi troviamo:

Lavori faticosi e ripetitivi. Incrementano sia l’esordio, sia la recidiva del dolore lombare;

Fumo. Fumare aumenta il rischio di lombalgia e rallenta i processi di guarigione;

Sovrappeso. L’obesità aumenta la possibilità di avere lombalgia. L’eccesso di peso, infatti, esercita pressione su articolazioni e dischi;

Età. Le persone sopra i 30 anni hanno più possibilità di sviluppare il mal di schiena. I dischi (tessuto morbido e gommoso che attutisce le ossa della colonna vertebrale) si consumano con l’età. Quando i dischi si indeboliscono e si consumano possono verificarsi dolore e rigidità;

Salute generale.I muscoli addominali indeboliti non possono sostenere la colonna vertebrale, il che può causare stiramenti e distorsioni alla schiena;

Problemi strutturali. Un forte mal di schiena può derivare da condizioni, come la scoliosi, che modificano l’allineamento della colonna vertebrale;

Genetica. Le persone che hanno una storia familiare di artrosi, alcuni tipi di cancro e altre malattie, hanno un rischio maggiore di sviluppare lombalgia;

Salute mentale. Il mal di schiena può derivare da depressione e ansia.

Il mal di schiena che deriva da malattie o problemi strutturali della colonna vertebrale non può essere prevenuto, si può però ridurre il rischio di un infortunio alla schiena migliorando le condizioni fisiche e imparando e pratica la corretta meccanica del corpo.

 

Ecco alcuni consigli per prevenire la comparsa di lombalgia: Mantenere un peso sano; Rafforzare i muscoli addominali. Pilates e altri programmi di esercizi rafforzano i muscoli centrali che supportano la colonna vertebrale; Usare una sedia da lavoro ergonomica; Fare stretching. Semplici esercizi di stretching per i muscoli posteriori della coscia possono aiutare a ridurre la pressione sul bacino e fornire sollievo alla zona lombare. Spesso pensiamo che la parola lombalgia sia una diagnosi, invece questa parola rappresenta soltanto un sintomo che può avere diverse cause. Tra le cause più comuni abbiamo: Problematiche osto-articolari, come ad esempio l’artrosi, che andrà a provocare una degenerazione delle cartilagini a livello delle vertebre lombari e la successiva formazione di becchi osteofitici; Problematiche muscolari, che si concentrano soprattutto a carico dei muscoli paravertebrali, ma anche di altri importanti muscoli che sono indirettamente collegati con la colonna vertebrale, in particolare ileopsoas e diaframma; Cause discali, quindi protrusioni, ernie e disidratazione del disco intervertebrale; Cause posturali o biomeccaniche, come ad esempio l’iperlordosi lombare, la sedentarietà oppure l’eccessivo sovrappeso; Instabilità lombare, ossia l’eccessiva mobilità della zona lombare. Può essere secondaria ad altre patologie o può avere cause genetiche, come l’iperlassità legamentosa; Fattori bio-psico-sociali, che possono sia scatenare, che mantenere uno stato di lombalgia. L’interazione di diversi fattori, in particolare la percezione del proprio stato di salute, fattori genetici e fattori socio-economici; Fratture da compressione alla colonna vertebrale da osteoporosi; Frattura del midollo spinale; Cancro che coinvolge la colonna vertebrale; Spasmi muscolari (muscoli molto tesi); Sforzi o strappi ai muscoli o ai legamenti che sostengono la schiena; Problemi legati alla gravidanza. L’identificazione e la descrizione dei sintomi del mal di schiena possono aiutare a portare a una diagnosi più accurata e a un piano di trattamento efficace. La lombalgia è tipicamente caratterizzata da una combinazione dei seguenti sintomi: Dolore nella parte bassa della schiena. Il dolore viene solitamente descritto come sordo piuttosto che pungente o acuto. Questo tipo di dolore può essere accompagnato da spasmi muscolari lievi o gravi, mobilità ridotta e dolori ai fianchi e al bacino; Dolore che arriva a glutei, gambe e piedi. A volte la lombalgia include una sensazione di dolore pungente che si sposta lungo le cosce e nella parte bassa delle gambe e dei piedi, chiamata anche sciatica. La sciatica è causata dall’irritazione del nervo sciatico e di solito si sente solo su un lato del corpo; Dolore che peggiora dopo essere stati a lungo seduti. Stare seduti esercita pressione sui dischi, causando un peggioramento della lombalgia; Dolore quando si cambia posizione. A seconda della causa sottostante al dolore, alcune posizioni saranno più comode di altre. Il modo in cui i sintomi cambiano con il cambio di posizione, può aiutare a identificare la fonte del dolore; Dolore che peggiora dopo il risveglio e migliora dopo il movimento. Molti di coloro che soffrono di lombalgia riferiscono sintomi peggiori al mattino. Dopo essersi alzati e mossi, tuttavia, i sintomi sono alleviati. Il dolore mattutino è dovuto alla rigidità causata da lunghi periodi di riposo, alla diminuzione del flusso sanguigno durante il sonno e forse alla qualità del materasso e dei cuscini utilizzati. Naturalmente, ci sono altri modi in cui le persone sperimentano la lombalgia. La lombalgia varia a livello individuale e molti fattori influenzano l’esperienza del dolore, tra cui la salute mentale ed emotiva, lo stress finanziario o il livello di esercizio. Ottenere una diagnosi accurata, che identifichi la causa sottostante il dolore e non sia solo correlata ai sintomi, è importante per formulare il giusto trattamento. Come base del processo diagnostico, il paziente fornisce una descrizione dettagliata dei sintomi e dell’anamnesi. Da queste informazioni, il medico di solito avrà un’idea generale della fonte del dolore del paziente. Il medico esaminerà poi la schiena, spingendo su diverse aree e facendo piegare il paziente in avanti, indietro, da un lato e dall’altro, per cercare limitazioni o dolore. Il medico può anche misurare la funzione nervosa delle gambe controllando i riflessi sulle ginocchia e sulle caviglie. Altri test che possono aiutare il medico a confermare la diagnosi includono: Raggi X. Sebbene visualizzino solo le ossa, i raggi X possono aiutare a determinare la presenza di ossa rotte, invecchiamento o deformità;Risonanza magnetica. La risonanza magnetica permette di osservare tessuti molli, come muscoli, nervi e dischi spinali. Condizioni come l’ernia del disco sono più visibili da una risonanza magnetica; TAC. Se il medico sospettasse un problema osseo, potrebbe suggerire di fare una TAC; Scintigrafia ossea. Necessaria qualora il medico voglia assicurarsi che il dolore non provenga da un problema raro come il cancro o un’infezione; Test di densità ossea. Se il problema deriva dall’osteoporosi, il medico può prescrivere un test della densità ossea. L’osteoporosi indebolisce l’osso e rende più probabile la rottura. L’osteoporosi di per sé non dovrebbe causare mal di schiena, ma le fratture spinali dovute all’osteoporosi possono farlo. Il trattamento per la lombalgia rientra in una delle tre categorie: farmaci, fisioterapia e chirurgia. La chirurgia per la lombalgia dovrebbe essere presa in considerazione solo quando le scelte di trattamento non chirurgico sono state provate e hanno fallito. È meglio provare opzioni conservative (non chirurgiche) per un periodo che va da 6 mesi a un anno, prima di considerare un intervento chirurgico. Inoltre, la chirurgia dovrebbe essere presa in considerazione solo se il medico è in grado di individuare la fonte del dolore. Dal punto di vista farmacologico, per lenire il dolore da lombalgia, la maggior parte delle linee guida consigliano l’utilizzo dei cosiddetti FANS (Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei) in associazione o meno con farmaci che rilassano la muscolatura. Sentire sempre un medico. E’ sconsigliato il riposo a letto. Sulla base dell’esperienza clinica il miglior trattamento per la lombalgia è l’esercizio, ma soprattutto l’educazione del paziente. Il fisioterapista deve spiegare che il dolore non coincide con il danno e che muoversi, sopportando i piccoli fastidi che deriveranno dal movimento, sarà di aiuto per recuperare in fretta. Prima di considerare trattamenti più aggressivi, incluso l’intervento chirurgico alla schiena, i pazienti che soffrono di lombalgia vengono spesso indirizzati alla fisioterapia, come opzione di trattamento conservativo iniziale. Gli obiettivi della fisioterapia sono: ridurre il mal di schiena, aumentare la funzionalità e insegnare al paziente un programma di mantenimento per prevenire futuri problemi alla schiena. Questi trattamenti devono essere eseguiti con le giuste impostazioni, in relazione al momento terapeutico e vanno ridotti o evitati nelle fasi successive. Non devono essere utilizzati come terapia unica perché non promuovono l’indipendenza del paziente. La terapia manuale e l’esercito terapeutico, partendo da un ragionamento clinico, sono alla base del programma di riabilitazione della lombalgia, della sciatica e di tutti i disturbi a carico della zona lombare, come anche il colpo della strega. Compito del fisioterapista sarà, infatti, educare il paziente ad adottare le giuste accortezze quotidiane e a eseguire esercizi di stretching e di rinforzo della muscolatura addominale e lombare. Nei nostri centri di fisioterapia, tutti i fisioterapisti sono specializzati per valutare la tua condizione di lombalgia e formulare il giusto trattamento fisico e riabilitativo.